Passa ai contenuti principali

Giochi di simmetria

  

La simmetria, si sa, è un argomento molto divertente. Noi abbiamo avuto modo di iniziare a giocarci durante la DAD: un foglio e uno specchietto casalingo…e il percorso è partito subito in allegria!
Prima abbiamo sperimentato liberamente, poi abbiamo provato a scrivere il nostro nome e a scoprire il suo “gemello” riflesso nello specchio, dopo abbiamo provato a scrivere quel nome gemello e abbiamo scoperto che il gemello del gemello era il nostro vero nome…insomma, un gioco infinito di specchi, che ci ha portato ad osservare, oltre i nomi, anche le singole lettere dell’alfabeto e i numeri. 
A scuola il percorso è continuato con la collega attraverso laboratori di arte, sperimentando colori in disegni simmetrici.
Sulla colorata scia delle attività fatte è nato questo gioco, composto da forme geometriche di differente grandezza e colore. Due buste (è possibile scaricare anche il file per costruirle) contenenti gli stessi pezzi di gioco e tre linee nere che rappresentano la “linea di simmetria”.

Il primo giocatore posiziona la linea di simmetria sul tavolo e inizia a disporre le varie parti del gioco sul proprio territorio. Il secondo giocatore osserva e, quando tutti i pezzi sono stati disposti, può iniziare a posizionare i propri in modo simmetrico.

Le distanze tornano? Le figure sono posizionate bene? Insieme si potrà discutere e utilizzare uno specchietto posizionato sulla linea di simmetria, per assicurarsi che il risultato ottenuto sia davvero in linea con l’immagine speculare. E ancora…cosa succede se sposto solo l’asse di simmetria? Come deve posizionare le forme il secondo giocatore?

Per costruire il gioco si consiglia di stampare e plastificare la busta, utilizzare semplici attacca-stacca da merceria e del nastro adesivo argentato, plastificare e ritagliare le forme geometriche e…divertirsi nell’utilizzo!

Curiosità: consiglio un’occhiata anche a questi giochi di simmetria che si trovano online.


Gli strumenti di questo sito sono rilasciati con licenza Creative Commons.


Post popolari in questo blog

Un regalo MaMa per noi insegnanti

  Ho deciso di regalarmi la stampa e la rilegatura del prezioso materiale disponibile sul sito del progetto MaMa ! Tra i materiali offerti, il progetto mette a disposizione numerose schede didattiche per gli alunni; ho scaricato e assemblato le schede per argomenti e ho scoperto che trasformandole in libro il loro potenziale è ancora più ampio! Infatti, sfogliando le pagine, si ottiene una visione completa del percorso proposto attraverso gli esercizi. Questa risorsa può essere stampata quando necessario, ma la maggior parte delle volte può essere utilizzata come fonte d'ispirazione per la creazione delle proprie lezioni. Nel mese di dicembre il materiale a disposizione sul sito è stato arricchito con l'aggiunta di una sezione dedicata alla geometria , ampliando ulteriormente le risorse disponibili. Ho personalizzato la copertina del materiale stampato e ho inserito il numero di pagine (con iLovePDF ) per agevolare lo scambio di informazioni con le colleghe parallele che utiliz

Approcci visivi alla matematica

Usare modalità diverse vuol dire anche promuovere un  approccio creativo alla matematica. Ci sono tanti modi diversi di  rappresentare un contenuto, anche quando è estremamente  semplice. Un piccolo esperimento è proposto da Boaler  nel quarto capitolo del suo libro  ( Limitless Mind) : l’esempio dei 7 punti . Boaler ha mostrato brevemente a una classe questa immagine, chiedendo di non contare, ma di usare un modo veloce di unirli e raggrupparli e buttarlo giù sulla carta. Ne sono scaturiti schemi  tutti diversi, che ci dicono quanto possano variare le maniere individuali di costruire le nostre rappresentazioni. Boaler spiega anche come questo esercizio di visualizzazione a colpo d’occhio del numero di un gruppo di elementi sia ottimo per sviluppare il Sistema Numerico Approssimativo (ANS). Come si è visto, questo core system si affina nel tempo, ed è possibile far lavorare i bambini su di esso. Un altro studio molto recente di Vinod Menon, mostra come anche quando lavoriamo su una sem

Le formazioni astronomiche di Casa Cenci

"Se generazione di giovani insegnanti entreranno in scuole dotate di LIM e tablet inevitabilmente, inesorabilmente, si troveranno a fare cose che fanno male ai bambini, dimenticando ciò che è essenziale, semplice e difficile a farsi." (F. Lorenzoni) A Casa Cenci, in Umbria, ogni anno si svolge l' Officina Matematica di Emma Castelnuovo , un evento che offre tre giorni di formazione immersi nelle suggestive campagne umbre ai piedi di Amelia. Durante questa esperienza potete incontrare Nicoletta Lanciano , che per me rappresenta la maestra del cielo e dell'attesa; o ppure Franco Lorenzoni, maestro, scrittore e visionario ideatore del vasto progetto che ha dato vita alla casa laboratorio . Le formazioni astronomiche proposte a Cenci coinvolgono esperienze di osservazione del cielo di giorno e di notte, la costruzione di oggetti e strumenti, modelli di supporto all'osservazione e all'interpretazione. Si vive l'arrivo del buio all'aperto, si ascoltano rac

Radio Didone

Questo inverno ho avuto modo di vivere un'interessante formazione (con il MCE di Pisa) sulla radio a scuola: come farla in classe coinvolgendo i ragazzi. Dovendo creare un breve podcast da riprodurre nella restituzione finale del laboratorio adulto, il mio gruppo di lavoro ha scelto di lasciarsi ispirare dalla storia di Didone ; avevo in classe da poco iniziato a lavorare sui fumetti matematici di Silvia Sbaragli e Andrea De Carli  (conosci?), così ho proposto di creare una sfida radiofonica che partisse proprio dalla regina fenicia. Puoi ascoltare qui , prima di proseguire oltre, la sfida e come l'abbiamo formulata. Tornata a scuola non mi sono lasciata sfuggire questa bella occasione per iniziare ad introdurre perimetro e area contemporaneamente; abbiamo ascoltato la sfida matematica lanciata da Radio Didone e letto la prima parte del fumetto di Silvia Sbaragli e Andrea De Carli, senza vedere la soluzione messa in atto dall'astuta regina nella seconda parte. Ho trasposto

Piccolo KIT del Piano di lavoro

" Nelle nostre scuole, generalmente parlando, si ride troppo poco. L’idea che l’educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da combattere " diceva il grande Rodari.  " Non voglio che ci sia una maestra che li prepara allo studio e una che li fa giocare! " mi ha detto una volta, dopo un po' che avevo introdotto il Piano di lavoro in una classe, una collega un po' tradizionalista e preoccupata dal confronto. Ma forse non sapeva che giocare è una cosa seria, non significa solo "divertirsi"...e quando il gioco si unisce alla didattica nascono sempre le esperienze più belle. Il piano di lavoro di quest'anno ce l'ha dimostrato, e per questo ho cercato un modo per consegnare ai bambini, finita la scuola, un pezzettino dello strumentario usato perché non andasse perduta la magia che ha generato nelle nostre classi. Non ho ancora avuto la fortuna di accompagnare una classe per un intero ciclo, ma nonostante questo bast