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Le formazioni astronomiche di Casa Cenci

"Se generazione di giovani insegnanti entreranno in scuole dotate di LIM e tablet inevitabilmente, inesorabilmente, si troveranno a fare cose che fanno male ai bambini, dimenticando ciò che è essenziale, semplice e difficile a farsi."

(F. Lorenzoni)


A Casa Cenci, in Umbria, ogni anno si svolge l'Officina Matematica di Emma Castelnuovo, un evento che offre tre giorni di formazione immersi nelle suggestive campagne umbre ai piedi di Amelia. Durante questa esperienza potete incontrare Nicoletta Lanciano, che per me rappresenta la maestra del cielo e dell'attesa; oppure Franco Lorenzoni, maestro, scrittore e visionario ideatore del vasto progetto che ha dato vita alla casa laboratorio.

Le formazioni astronomiche proposte a Cenci coinvolgono esperienze di osservazione del cielo di giorno e di notte, la costruzione di oggetti e strumenti, modelli di supporto all'osservazione e all'interpretazione. Si vive l'arrivo del buio all'aperto, si ascoltano racconti di miti sotto il cielo stellato. Il canto e la musica accompagnano la scansione del tempo e delle attività, mentre il corpo riflette i movimenti osservati, consentendo di ricostruire l'esperienza vissuta. Si tratta di un'esperienza coinvolgente che non separa la dimensione emotiva da quella cognitiva, ma permette sinergie fruttuose.

Margherita Hack affermava che "l'astronomia è poco e male insegnata nella maggior parte dei casi", ma il cielo è stato il primo grande laboratorio che ha stimolato le menti degli antichi progenitori.

I momenti di passaggio come l'alba e il tramonto offrono esperienze particolarmente ricche. Galileo suggerì di studiare fenomeni attraverso i casi limite: l'alba e il tramonto non sono forse i casi limite del giorno (o della notte)? Per osservare l'alba o il percorso del Sole occorre guardare l'orizzonte, non rappresenta forse il caso limite per lo spazio? Segna il confine tra cielo e Terra.

Il percorso del Sole permette la misurazione degli angoli rispetto al piano dell'orizzonte. L'angolo di altezza zero, per un oggetto che sfiora l'orizzonte, e l'angolo di 90° per un oggetto sopra la testa. Gli angoli possono essere facilmente stimati con il corpo (i palmi della mano) o con un teodolite. Il senso della direzione può essere riorganizzato in base ai quattro punti cardinali quando il contesto lo renderà chiaro.



Far emergere le sfide di connettere le conoscenze teoriche alla percezione dello spazio e all'osservazione astronomica ci aiuta a prendere consapevolezza del conflitto tra "ciò che si percepisce e ciò che si crede di sapere perché lo si è studiato". Il pensiero è legato fondamentalmente alle esperienze che il corpo fa.

L'osservazione diretta del cielo appare uno strumento vivo per favorire la scoperta diretta della conoscenza matematica!





Per approfondimenti consiglio le letture:


"Strumenti per i giardini del cielo" di N. Lanciano (tra le pagine è anche citato il lavoro di una giovane Rita e le parole dei bambini che hanno lavorato con lei nella scuola di Vicopisano☺)








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